L’agrivoltaico consente di produrre energia rinnovabile senza rinunciare alla redditività agricola del terreno. Per essere autorizzabili e incentivabili, però, gli impianti devono rispettare le Linee Guida Agrivoltaico dettate dal MASE: criteri strutturali, requisiti agronomici, monitoraggio continuo e documentazione puntuale. La conformità non è un dettaglio formale: determina l’accesso a bandi PNRR, credito d’imposta e tariffe dedicate, oltre a semplificare l’iter autorizzativo. In questa guida trovi il quadro normativo di riferimento, i parametri minimi (altezze, coperture, spazi di manovra), gli obblighi di monitoraggio agro-climatico, le tecnologie ammesse e i dossier da presentare. Chiudiamo con le verifiche preliminari e il metodo Solectro: analisi vincoli, progetto integrato agro-energetico, pratiche e reportistica per ottenere un impianto conforme, tracciabile e finanziabile.
In questa guida scoprirai:
- 1. Cosa si intende per Linee Guida Agrivoltaico
- 2. Linee Guida Agrivoltaico: quadro normativo
- 3. Requisiti strutturali minimi
- 4. Requisiti agronomici obbligatori
- 5. Monitoraggio ambientale e produttivo
- 6. Tecnologie e configurazioni ammesse
- 7. Documentazione e iter autorizzativo
- 8. Incentivi e compatibilità con le Linee Guida Agrivoltaico
- 9. Verifiche preliminari e supporto Solectro
- FAQ
- Conclusione
Nei paragrafi seguenti trovi cosa serve per progettare un agrivoltaico conforme: requisiti, documenti, strumenti di monitoraggio e accesso agli incentivi.
1. Cosa si intende per Linee Guida Agrivoltaico
Le Linee Guida Agrivoltaico definiscono i criteri con cui un impianto su terreno agricolo è considerato “agrivoltaico avanzato”: deve garantire coesistenza attiva tra coltivazioni e moduli FV, preservare o migliorare la produttività agraria e rispettare specifici requisiti strutturali, agronomici e di monitoraggio. La finalità è evitare la mera conversione energetica del suolo, favorendo un modello agro-energetico misurabile e reversibile. La conformità è la chiave per: ottenere autorizzazioni in aree agricole, accedere a bandi (es. PNRR agrivoltaico), usufruire di crediti d’imposta e semplificare la rendicontazione. In pratica, il progetto deve dimostrare che energia e agricoltura convivono in modo tracciabile: altezze e spazi per le lavorazioni, copertura parziale del suolo, piano agronomico pluriennale e sensori per dati agro-climatici e produttivi.
2. Linee Guida Agrivoltaico: quadro normativo
Il quadro di riferimento comprende il DM 22/12/2022 (criteri agrivoltaico avanzato), le Linee Guida MASE (aggiornamenti e chiarimenti tecnici), norme UNI/TS in adozione per aspetti progettuali e le discipline regionali su paesaggio, ambiente e agricoltura. L’impianto deve inoltre rispettare norme CEI/CEI 0-21/0-16 lato elettrico e gli iter di connessione (e-Distribuzione/Terna). In presenza di vincoli paesaggistici o aree protette, possono rendersi necessarie valutazioni ambientali (VIncA, VIA) e autorizzazioni paesaggistiche. La qualificazione “agrivoltaico avanzato” richiede il soddisfacimento di tutti i criteri cumulativi: coesistenza agricola documentata, monitoraggio continuo e reversibilità delle opere. La progettazione deve integrare aspetti agro-tecnici ed elettrici sin dall’analisi preliminare, per evitare rilievi in conferenza dei servizi e garantire piena compatibilità con incentivi e strumenti finanziari.
3. Requisiti strutturali minimi
Le linee guida fissano parametri fisici per non ostacolare le lavorazioni agricole. In genere è richiesta un’altezza minima dei moduli dal suolo (tipicamente ≥2,1 m al bordo inferiore), interfilari adeguati al passaggio di mezzi agricoli e una copertura parziale del suolo (es. 40–50% max, secondo colture e regolamenti). Le strutture devono essere reversibili e preferibilmente non cementificate, privilegiando fondazioni a pali o sistemi rimovibili. Layout, orientamento e inclinazioni vanno bilanciati per conciliare irraggiamento e microclima della coltura, limitando ombre persistenti sulle aree produttive. Fondamentale l’analisi dei carichi vento/neve e la compatibilità con le pratiche colturali (potature, raccolta, irrigazione). Una corretta ingegneria del supporto riduce l’impatto visivo, facilita manutenzione e garantisce i presupposti di conformità tecnico-agronomica richiesti.
4. Requisiti agronomici obbligatori
Il progetto deve dimostrare che l’attività agricola prosegue e resta produttiva. Serve un piano agronomico pluriennale redatto da tecnico abilitato, che specifichi colture, rotazioni, densità d’impianto, tecniche colturali, irrigazione e gestione fitosanitaria. Obiettivo: mantenere (o migliorare) la resa media del fondo, tenendo conto dell’ombreggiamento selettivo e dei benefici microclimatici (riduzione stress idrico/termico). Le colture vanno scelte in base alla vocazione del suolo e alla compatibilità con l’ombreggiamento dinamico generato dall’impianto; per pascolo o colture basse, le altezze e gli interfilari diventano cruciali. Il piano deve includere indicatori di performance agronomica (resa/ha, qualità, consumi idrici) e modalità di raccolta dei dati. La componente agricola non è accessoria: è la condizione sostanziale per la qualificazione e gli incentivi.
5. Monitoraggio ambientale e produttivo
Le Linee Guida richiedono monitoraggio continuo per attestare coesistenza e benefici. Si installano sensori per radiazione (front/rear), temperatura, umidità, vento e suolo (umidità, temperatura, conducibilità), oltre a sistemi per rilevare crescita e resa colturale (campionamenti, mappe di raccolta, NDVI). I dati alimentano report digitali periodici che documentano andamento agro-climatico, impatti delle ombre, uso idrico e performance energetiche (kWh prodotti, autoconsumo, perdite). È consigliato integrare dashboard con soglie di allerta per deviazioni significative (calo resa, stress idrico, anomalia produzione FV). La tracciabilità semplifica audit e rendicontazioni (bando PNRR, credito d’imposta), riduce rischi autorizzativi e permette di ottimizzare, nel tempo, layout, potature verdi e strategie irrigue. Senza dati, la conformità è fragile; con dati, diventa difendibile e finanziabile.
6. Tecnologie e configurazioni ammesse
Sono ammesse strutture fisse, inseguitori e soluzioni orientabili che modulano ombra e luce secondo fenologia colturale. I moduli bifacciali valorizzano riflessioni del suolo, utili in terreni chiari o trattati; altezze e interfilari vanno calibrati per illuminare anche il retro. Accumuli elettrochimici migliorano autoconsumo e continuità, specie con irrigazione e pompe; software EMS ottimizzano flussi energetici e integrazione con eventuali CER. Lato elettrico: inverter conformi CEI 0-21/0-16, protezioni e quadri dimensionati, cablaggi rialzati per transito mezzi e sicurezza animale. È essenziale la reversibilità delle opere e l’assenza (o minimizzazione) di cementificazione permanente. La scelta tecnologica deve nascere da un bilancio tra resa FV, esigenze della coltura, microclima, vincoli paesaggistici e requisiti di accesso agli incentivi.
7. Documentazione e iter autorizzativo
Per l’iter servono: relazione tecnica con layout, specifiche moduli/strutture, calcoli statici e schema elettrico; piano agronomico; relazione paesaggistica/ambientale (se richiesta); piano di monitoraggio; elaborati catastali, titoli edilizi e pratiche di connessione. In assenza di vincoli, si procede con titoli semplificati; con vincoli, si attiva conferenza dei servizi per l’Autorizzazione Unica. La completezza del fascicolo evita sospensioni e integrazioni. Prevedi cronoprogramma, responsabilità, capitolati e requisiti di reversibilità. La coerenza tra parti agro-tecniche e parte elettrica è determinante: un progetto ben integrato riduce rilievi degli enti e accelera la delibera. La stessa documentazione, arricchita dai KPI, alimenta in seguito la rendicontazione degli incentivi.
8. Incentivi e compatibilità con le Linee Guida Agrivoltaico
Gli incentivi premiano la conformità: PNRR Agrivoltaico (fondo perduto fino al 40% + tariffa), credito d’imposta per progetti che dimostrano riduzione dei consumi, contributi regionali/PSR e misure per CER. La cumulabilità è possibile entro limiti (niente doppio sostegno sulla stessa voce) e regimi (de minimis/GBER). Requisiti chiave: qualifica “agrivoltaico avanzato”, piano agronomico, monitoraggio continuo, opere reversibili, documentazione esatta e tempistiche rispettate. Integrare gli incentivi nel business case consente payback più rapidi e ROI più alti, specialmente in aziende con fabbisogni elettrici rilevanti e usi idrici. Senza piena aderenza alle Linee Guida Agrivoltaico, i contributi possono essere negati o revocati: conviene progettare sin dall’inizio per conformità, tracciabilità e rendicontabilità.
9. Verifiche preliminari e supporto Solectro
Prima del progetto esecutivo, esegui: check vincoli paesaggistici/idrogeologici; verifica urbanistica; studio pedologico e vocazione colturale; stima fabbisogni energetici (irrigazione, refrigerazione, lavorazioni); compatibilità dei mezzi agricoli con altezze e interfilari; pre-analisi connessione rete. Solectro offre un studio di fattibilità gratuito che integra parte agro e parte energetica, con simulazioni ombra-luce, resa FV (bifacciale inclusa), microclima, layout reversibili e piano agronomico. Forniamo il dossier completo per autorizzazioni e incentivi, selezioniamo tecnologie idonee (moduli, strutture, EMS, sensori), curiamo installazione, collaudo e monitoraggio con report KPI (resa agricola ed energetica). Operiamo in Toscana, Umbria, Marche e Puglia con team interno e responsabilità unica: progetto conforme, tempi certi, impianto tracciabile e finanziabile.
FAQ
Le Linee Guida valgono anche senza bando?
Sì. Sono la base per autorizzazioni, controlli futuri e futura accessibilità a incentivi, evitando contestazioni o revoche.
Quanto può coprire l’impianto il terreno?
Tipicamente copertura parziale (es. 40–50% a seconda delle norme). Devono restare spazi e altezze per le lavorazioni.
Serve sempre il piano agronomico?
Sì. È obbligatorio per la qualifica “agrivoltaico avanzato” e per dimostrare continuità e produttività della coltura.
Che monitoraggi sono richiesti?
Dati agro-climatici e produttivi: radiazione, meteo, suolo, resa/ha e qualità. Report digitali periodici per la tracciabilità.
Chi gestisce pratiche e incentivi?
Solectro cura analisi vincoli, progetto agro-energetico, pratiche, connessione e rendicontazione, con monitoraggio KPI.
Conclusione
Le Linee Guida Agrivoltaico trasformano l’idea di impianto in progetto autorizzabile e incentivabile: coesistenza agricola reale, opere reversibili e dati misurabili. Con Solectro hai analisi vincoli, progetto agro-energetico integrato, pratiche e monitoraggio in un’unica regia. Richiedi la tua analisi di fattibilità gratuita e verifica subito l’idoneità del tuo terreno.